Con questo articolo desidero rispondere ad alcune richieste d’informazione che o non erano tali da giustificare la pubblicazione di un articolo, oppure perché non sono inerenti alla tematica specifica di questo blog.  
Per altre richieste, la maggior parte, ho provveduto con la pubblicazione di articoli.

Addio-timidezza è dedicato esclusivamente alle ansie sociali e, con particolare attenzione, alla timidezza che ne è la forma più diffusa.

La mission è molto precisa e specifica: la descrizione e l’analisi delle dinamiche psicologiche e comportamentali proprie delle ansie sociali.

Come ho più volte scritto, le ansie sociali sono disagi o disturbi di natura cognitiva, che producono il ricorso a stili del pensare e modelli comportamentali abituali , che acquisiscono carattere automatico.  Non esistono soluzioni uguali per tutti, anzi, queste, sono da personalizzare. Percorsi  di soluzione sono da ricercare attraverso percorsi di psicoterapia, di counseling,  mind coaching e similari, o con l’ausilio di manuali di auto terapia.


Domande che mi sono state poste 

Le persone timide e gli ansiosi sociali riescono ad avere degli hobby o degli interessi?

Dipende dalla persona, dal rapporto che ha con le sue esperienze interne (rapporto con la propria interiorità), dalla tipologia della forma d’ansia sociale o della timidezza e dalla sua intensità, dall’ambiente e dagli stimoli che riceve, dalla storia del soggetto.

La storia ci racconta di molti timidi che sono state persone eminenti nelle scienze, nelle arti, nella cultura, nello sport, nella politica, nell’economia: se non avessero nutrito interessi, non si sarebbero potuto affermare nei campi in cui hanno eccelso.

Gli hobby sono spesso anche un’attività di rifugio per tantissimi ansiosi sociali e timidi. Tuttavia ci sono individui segnati da timidezza grave o afflitti da forme d’ansia sociale  soprattutto patologica, che sprofondano in condizioni di apatia e/o  demotivazione tali da non avere interessi o hobby particolari. 

Differenze tra sindrome di Asperger e timidezza

La timidezza è un disagio che si acquisisce per mezzo dell’interazione sociale, la sindrome di Asperger è ritenuta, secondo gli ultimi orientamenti, un disturbo cognitivo di origine genetica.

Pertanto possiamo dire che mentre la timidezza è un disagio di natura cognitiva dovuta alla formazione di idee emotive d’ interpretazione della realtà,  la sindrome di Asperger è un disturbo organico. 

Si potrebbe parlare anche di alessitimia?

Anche in questo caso non va confusa la timidezza con l’alessitimia. 
Mentre la timidezza è una forma di ansia sociale e che, quindi, si manifesta nel solo contesto sociale, l’alessitimia è un disturbo cognitivo non relativo all’interazione sociale in sé.

L’alessitimia è un disturbo con il quale sono compromesse la consapevolezza e la capacità di descrivere le emozioni.

L’alessitimico, quindi, non sa descrivere  gli stati emotivi che sperimenta e non riesce a riconoscere le emozioni negli altri, per questa ragione è incapace di esprimere empatia.

Le cause di questo disturbo sono tutt’ora incerte. Ma con esercizi cognitivi per il riconoscimento delle espressioni emotive interne e quelle visibili negli altri, si ottengono buoni risultati. Alcuni studiosi stanno anche provando con le tecniche della mindfulness.

Questo dimostra che l’alessitimico sia in grado di apprendere a riconoscere le manifestazioni emotive e, pertanto, di riuscire anche a descriverle. 

 

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