Cosa fare con i bimbi timidi? 2
Con quest’articolo si conclude il breve viaggio sui comportamenti genitoriali verso i bambini. Non ho certo la pretesa di aver esaurito la problematica che è ampia e complessa, ma spero comunque di aver dato informazioni e suggerimenti utili.
Favorire la sicurezza verso sé: un bambino timido potrebbe non avere fiducia nelle proprie capacità, perciò è senz’altro utile evidenziare i suoi punti di forza e le sue abilità, elogiarlo per comportamenti e risultati positivi anche se minimi.
No agli impegni che non gli sono utili. È dannoso caricarlo d’incontri con persone parentali quando non provengono da una sua esplicita richiesta, costringere un bambino in attività o in orari funzionali solo per la famiglia significa spingerlo a chiudersi in se stesso per ricercare una propria autonomia o spazio privato.
Simulazioni e giochi di ruolo. Per aiutarlo a superare le sue difficoltà relazionali, si può ricorrere al gioco facendogli simulare le situazioni in cui è a disagio, anche con l’aiuto di giocattoli.
La simulazione e lo scambio dei ruoli lo aiutano, da una parte, a offrirgli un canovaccio da utilizzare nelle situazioni reali e dall’altra, fargli acquisire più sicurezza.
Ricordiamoci sempre che i comportamenti di relazione devono essere appresi per essere esercitati, e in quest’ottica, la simulazione di situazioni di socializzazione, attraverso il gioco, è un ottimo strumento per l’apprendimento di modi comportamentali e di comunicazione. Ad esempio se il bimbo alle feste tende a isolarsi, nel gioco dei ruoli, l’orsacchiotto rappresenta un bambino che s’isola, mentre il bimbo assume il compito di motivare l’orsacchiotto a giocare con lui.
In questo modo si possono creare scenette di conversazione e dialogo con altri bambini, sia dal vivo che per telefono, scenette di giochi collettivi ecc.
Aiutiamolo con oggetti e giocattoli. Un modo che può aiutare un bambino timido a relazionarsi agli altri, è quello di consentirgli di portare con sé oggetti o giocattoli che è fiero di avere, da mostrare ad altri bambini; ciò lo farebbe sentire protagonista positivo e favorirebbe il suo inserimento sociale. Meglio ancora se può scegliere un oggetto da poter eventualmente prestare agli amichetti, inoltre il fatto che gli oggetti siano suoi, gli da maggiore sicurezza.
Insegnargli ad esprimere i sentimenti. Un bimbo timido ha difficoltà nella comunicazione affettiva ed emozionale, aiutarlo a superare questo problema significa anche che un genitore esprima i propri sentimenti verso il figlio e gli comunichi le proprie emozioni, in breve la comunicazione affettiva ed emozionale deve essere un’attività a doppio senso di circolazione. Non si abbia paura di comunicare emozioni anche negative se in ciò non si esagera, in questo modo il bimbo può apprendere ad esprimere i propri stati d’animo.
Dargli dei suggerimenti. Quando ci si accorge che il bambino vorrebbe inserirsi in un contesto relazionale di gioco o d’altro, ma non sa che fare, lo si può aiutare suggerendogli delle strategie, delle modalità di approccio, come presentarsi o iniziare un dialogo, il tutto però deve essere fatto senza insistere o forzarlo ad aggregarsi. In alternativa gli si può chiedere se preferisce un aiuto ad inserirsi e se c’è accettazione da parte sua lo si può “accompagnare” nel relazionamento.