Terza Parte

Il problema del controllo

Le persone che temono il dominio altrui o di perdere la padronanza di sé stessi, in termini di comportamenti o in termini di governo del proprio corpo o della propria mente, hanno il problema del controllo.

Joan Miro – la scala della fuga

Anche in questo caso la formazione di questo problema è, fondamentalmente, di origine ambientale. Le cause possono essere diverse:

  • Può essere cresciuto in un ambiente in cui le figure di riferimento hanno avuto, nei suoi confronti, comportamenti incostanti, disattenti, incoerenti, instabili, ambigui.
  • Il soggetto può aver avuto un genitore particolarmente dominante.
  • Può essere cresciuto in un ambiente dove la perdita del controllo costituisce un problema considerevole.
  • Il soggetto può essere cresciuto in un ambiente in cui i genitori o uno di essi erano vittime di alcolismo, tossicodipendenza, di altre patologie socialmente invalidanti.
  • Il soggetto può aver avuto genitori in condizioni di povertà, disoccupazione o comunque in gravi condizioni sociali tali da non aver permesso un rapporto equilibrato con i figli

Il problema di controllo di “prima istanza” è un aspetto più collegabile ad altre forme di disturbi d’ansia, ma è meno accentuato nelle forme di ansia sociale. 

Nell’ansia sociale, quella del controllo può essere un problema di “seconda istanza”, derivante dal problema di accettazione o di competenza. In questi casi, la fenomenologia è diversa: la preoccupazione non è tanto il timore di perdere il controllo di sé o di essere dominati, ma è dettata dall’ossessione di non incorrere nei giudizi negativi altrui. 

Negli ansiosi sociali Il bisogno di accettazione induce a un continuo controllo, sugli altri e su sé stessi, per verificare la propria accettabilità ma anche per attuare quei comportamenti finalizzati all’accettazione sociale. 

I timidi che hanno il problema della competenza, sono indotti a forme di controllo orientate a verificare la qualità, le espressioni e i sintomi fisiologici legata ai propri comportamenti sociali, alle proprie performance; infatti, la loro preoccupazione è quella di evitare di lasciar trasparire o di trasmettere un’immagine negativa di sé.

Per una persona timida le gratificazioni e il riconoscimento sociale assumono particolare importanza in quanto testimoniano il livello di accettazione o di valore quotato della propria persona. In tal senso la perdita di controllo del proprio comportamento, di sé, rappresenta – per l’individuo timido – un grave fattore di rischio relativo al giudizio negativo altrui, al rifiuto sociale.

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