Il modo di percepire la propria persona come soggetto sociale in termini di capacità, abilità, amabilità, potenzialità, determina il livello di fiducia che un individuo ha, verso sé stesso. 
Egli può operare delle scelte (o non scelte) e attuarne i comportamenti conseguenti, facendo affidamento sulle proprie qualità la cui valutazione è espressa dal grado di autostima.

Dali – nascita di un nuovo mondo

Tuttavia, l’autostima non  esprime necessariamente il valore oggettivo di un individuo, proprio perché questi si affida alla percezione di sé, che è sottoposta a fattori emotivi contingenti o di fondo e, principalmente, alle credenze di base cui fanno riferimento tutte le attività cognitive.

Se le credenze non sono percepite in modo diretto dal livello cosciente, l’autostima è una valutazione dello stato cosciente: essa, in un certo senso, è la sintesi delle credenze di base espresse in termini di valore.

L’autostima rappresenta solo le convinzioni interiori del valore personale ma non la propria oggettività.

Ciò è tanto più vero, quando ci riferiamo a persone afflitte dalle varie forme e intensità dell’ansia sociale (timidezza, fobia sociale, eccetera).

Posta la quaestio in questi termini, l’implicazione che ne deriva, è che l’autostima è anche espressione del livello di coscienza e consapevolezza dei difetti, dei pregi, dei limiti della propria persona. Così configurandosi, essa è indicatore del tasso di gradimento delle proprie prerogative non solo in termini di levatura della personale operatività sociale, ma anche della propria persona nella sua globalità.

In una persona afflitta da ansia sociale, l’autostima, non costituendo una valutazione oggettiva, assorbe i “sapori” dell’emotività. Diventa causa o artefice dei sentimenti, indirizzati a sé stessi, di disprezzo, odio, repulsione, rifiuto. Impulsi emotivi che escludono l’auto compassione, l’auto comprensione, l’auto conforto, e che spingono invece, verso l’autocondanna, l’autocritica esasperata, l’auto biasimo, l’auto colpevolizzazione, l’auto esclusione.

In questi casi, l’autostima diventa strumento di non accettazione del sé.

Questo processo fenomenico produce un’azione consistente e persistente di rinforzo delle credenze di base e intermedie.
Fenomeni che entrano nel circolo vizioso dell’ansia sociale, questa – quindi – si auto alimenta con tanta maggiore intensità, quanto più basso è il livello di autostima.

L’accettazione non è una resa condizionata o incondizionata dello status quo, e non si esprime con la rassegnazione, è il prendere atto della realtà senza gironzolarvi intorno con valutazioni, giudizi, dietrologie, rimuginii e ruminazioni. È il superamento della tendenza ad associare a ogni evento un valore positivo o negativo, permettendoci di riconoscere la realtà, con spirito libero, per ciò che è, oggettivamente, al di là dei condizionamenti emotivi e sociali.

Accettare sé stessi è un atto d’amore, forse, il più importante dei gesti d’amore. Star bene con sé stessi è un obiettivo imprescindibile. Non è possibile alcuna soluzione della timidezza, o dell’ansia sociale in generale, in assenza dell’amor proprio, e questo è raggiungibile solo attraverso l’accettazione di sé.

L’accettazione non va richiesta, non va meritata o conquistata, va fatta e basta”.

C’è anche un altro fattore positivo derivante dall’accettazione, si acquisisce una maggiore elasticità mentale. Ciò è molto importante, infatti, uno dei problemi principali per superare l’ansia sociale è riuscire a rendere più dinamico l’insieme delle credenze, far sì che le credenze, siano più articolate e oggetto di revisione attraverso l’invalidazione e la rielaborazione.

L’accettazione, non essendo un processo giudicante, ma di oggettivazione della realtà individuale, permette di guardare sé stessi “dall’esterno”, inserendo quindi i comportamenti e le qualità della propria persona, nella relatività che le si addice, cioè nel contesto dei fenomeni contingenti e raggiungendo una capacità di valutazione, orientata alla ricerca delle soluzioni, piuttosto che respingersi o piangersi addosso.

Condividi questo articolo: