Dato il coinvolgimento determinante delle emozioni nelle dinamiche della timidezza e di altre forme dell’ansia sociale, comincio con questo, una serie di 3 articoli che tratteranno di questo tema. 

S. Dalì – segnali di angoscia

Da un punto di vista neurologico, l’emozione, ha due componenti principali, quella corporea che chiama in causa diverse strutture sottocorticali come l’amigdala, l’ipotalamo e il tronco dell’encefalo, e quella cosciente mediata da strutture corticali, come i lobi frontali e la corteccia cingolata.

Il solo fenomeno chimico fisico non è in grado di spiegare fenomeni complessi che sono reazioni a eventi esterni all’organismo.

Questa complessità fa si che non esiste una definizione univoca dell’emozione, ciò perché essa è legata a diversi fenomeni quali sono le esperienze soggettive, i sentimenti, i comportamenti motivati, quelli espressivi e le variazioni corporee.

Nella trattazione di questa serie di articoli, che intende cogliere le relazioni esistenti tra il fenomeno dell’emozione e l’ansia sociale, intenderò per “emozione” un processo interiore generato da un evento significativo per l’individuo, e che si manifesta per mezzo di uno dei fenomeni poc’anzi indicati.

Possiamo descrivere questo processo come il contatto con un evento-stimolo che attiva dei meccanismi cognitivi e cioè l’interpretazione di quell’evento. 

Questo contatto consiste nella valutazione della situazione e implica una conseguenza sulla preparazione all’azione.

Mentre il sentimento è la rappresentazione cosciente del processo di valutazione, la manifestazione e la preparazione all’azione si esplica attraverso il comportamento motivato, l’espressione dell’emozione e il mutamento fisiologico. Fattori, questi ultimi, che contribuiscono anche alla formazione del sentimento.

Il sentimento, in questo contesto è riferito all’esperienza soggettiva dell’emozione. 
Le liste di tali emozioni di base comprendono la gioia, la tristezza, la rabbia, la paura, il disgusto, la sorpresa.

Quando un individuo designa un proprio sentimento con un certo termine, può riferirsi a differenti elementi che sono: 

  • L’affetto inteso come consapevolezza del senso di dolore o di piacere e del carattere piacevole o spiacevole di ciò che esprime l’emozione. 
  • Il processo di valutazione che assegna attribuzioni alla situazione emotiva delineandone la configurazione e il senso, in accordo con quanto è percepito. Sono queste attribuzioni che ci permettano di stabilire il carattere dell’emozione, piacevolezza o spiacevolezza, positivo o negativo, amore o odio, gioia o tristezza, eccetera. Tale processo è il presupposto per la preparazione all’azione. 
  • La consapevolezza dello stato di preparazione all’azione che contenuta nell’esperienza emotiva, in ciò sono impliciti gli obiettivi collegati agli impulsi all’azione. 
  • La consapevolezza del corpo.

In quanto deputate alla preparazione all’azione, le emozioni non sono solo stati d’animo, ma anche stati motivazionali. 

In quest’ultimo stato esse hanno una duplice funzione, la prima è di concentrare l’attenzione su quanto è ritenuto più importante per il raggiungimento degli scopi, e rendere efficiente il comportamento finalizzato agli scopi; la seconda è l’assegnare valori di precedenza ai compiti da svolgere. 

Tali funzioni, però, interferiscono sulle attività già in esecuzione e quindi anche sul raggiungimento degli obiettivi preposti precedentemente all’evento che ha attivato lo stato emotivo, generando così, effetti come la distrazione, comportamenti disorganizzati, interferenze nelle esecuzioni delle attività in atto.

Oltre agli eventi esterni, le emozioni sono indotte anche da fattori interni come lo sono i ricordi e i pensieri.

Una categoria di emozioni sono risposte innate come quelle che minacciano aspetti essenziali della sopravvivenza come la sete, la fame, il dolore fisico, il freddo. 
Altre emozioni fanno invece riferimento a consuetudini e norme culturali che incidono negativamente dell’ansia sociale, questi tipi di emozioni sono, in genere, il risultato dell’apprendimento sociale.

Le emozioni segnalano, alla persona, la rilevanza di un evento in relazione ai suoi interessi. 

La loro percezione hanno una forza molto maggiore della consapevolezza dei dati oggettivi. Lo stimolo di una determinata emozione se è associato ad altre analoghe vissute in passato, ha molta più forza degli stimoli non associati.

 
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