Timidezza e socialità

Timidezza e socialità

Pubblicato da: Categorie: I problemi delle persone timide

La timidezza e tutte le ansie sociali, esistono in quanto riferita agli altri. Il mondo delle relazioni umane, qualunque sia il loro ambito operativo, è il terreno in cui si consuma il comportamento delle persone timide e degli ansiosi sociali. Essi sono tali solo e soltanto all’interno di questo mondo, fuori dalla socialità la timidezza non esiste. Ciò rende chiaro ed evidente la centralità che assume la socialità nella vita di un individuo timido.

Enrico Baj – senza titolo

La socialità si esprime in quell’insieme di attività  utili  al raggiungimento degli scopi e questi sono necessariamente dipendenti dalle relazioni con altre persone. 

Ciò implica dunque anche il concetto di dipendenza che si manifesta attraverso il desiderio e il bisogno di aiuto, cooperazione, solidarietà, appoggio.  Tali bisogni e desideri sono legati alla necessità di sollievo e conforto, alle funzioni di sopravvivenza e riproduzione, alla concretizzazione degli obiettivi, alla soluzione dei problemi, alla gratificazione derivante dall’insieme delle interazioni sociali. La socialità investe il dominio personale sia nella sua sfera pubblica che in quella privata. Nel settore pubblico la socialità riguarda aspetti fondamentali per il senso di completezza come soggetto sociale, l’appartenenza al gruppo e il vincolo sociale, l’appoggio sociale e l’approvazione. Nelle ansie sociali l’idea

Le abilità sociali

Le abilità sociali

Pubblicato da: Categorie: assertività, La comunicazione

La competenza sociale o assertiva è data dall’abilità di un individuo nel riuscire a comunicare in modo aperto e chiaro con gli altri, riuscendo a soddisfare bisogni, diritti, motivazioni e aspirazioni con fare ragionevole senza procurare danno a istanze simili degli altri individui. Si esplica attraverso il repertorio sociale della persona che è costituito da elementi di espressione verbali e non verbali.

Renato Guttuso – liberté, egalité, fraternité

L’abilità sociale è, dunque, la capacità di utilizzare in modo efficace i canali della comunicazione interpersonale. Essa è il fattore motore dell’agire individuale nella socialità umana.

Cominciamo ad apprendere queste competenze sin dalla nascita, a partire dalla relazione con le figure di riferimento familiare, è un processo che dura tutta la vita, le cui fasi fondamentali, si dispiegano dall’età neonatale a tutta l’adolescenza, da zero a vent’anni.

Nelle persone timide, il proprio repertorio sociale è generalmente piuttosto ridotto se non assente, ciò è motivo di ulteriore disagio poiché rendendo difficile la comunicazione e l’espressione di sentimenti, emozioni e idee, limita fortemente la costruzione di relazioni sociali. La carenza di abilità sociali è povertà di capacità assertive. Le cause di tali insufficienze sono di carattere cognitivo e comportamentale, vale la pen

Timidezza: quando si fa scena muta – parte seconda

Timidezza: quando si fa scena muta – parte seconda

Pubblicato da: Categorie: I problemi delle persone timide

 

VA ALLA 1° PARTE

 

Il mancato apprendimento di modelli comunicativi. 

Negli ambienti dove: 

c’è carenza di attenzione verso i minori,  non ci sono esempi di comportamenti assertivi,  sono inibite le manifestazioni espressive di emozioni e sentimenti,  non viene favorita la socializzazione tra minori,  vengono trasmessi motti, precetti familiari, assunti culturali che inibiscono la libera espressione di idee e comportamenti,  ci sono, da parte delle figure di riferimento, comportamenti limitanti l’autonomia del minore,  ci sono figure di riferimento a loro volta oggetto di ansia sociale, 

Max Ernst – acque sommerse

Quando si cresce in ambienti inadeguati come questi, vengono a mancare esempi e trasmissione di modelli comunicativi. Il minore non ha quindi la possibilità di apprendere modi e tecniche di relazionamento che vanno a costituire il repertorio sociale dell’individuo.  Se tale repertorio è deficitario, le possibilità di costruire relazioni si riducono sensibilmente, ciò perché l’individuo timido si viene a trovare in due tipi di problemi, da una parte ha la difficoltà a comprendere tutta una serie di messaggi, provenienti dagli altri, orientati alla costruzione o gestione delle relazioni; dall’altra non sa come inserirsi nei contesti di socializzazione poiché non sa cosa e come fare. 

È indubbio che il mancat

Timidezza: quando si fa scena muta – parte prima

Timidezza: quando si fa scena muta – parte prima

Pubblicato da: Categorie: I problemi delle persone timide

Con questo inizia una serie di due articoli in cui tratterò di una caratteristica assai comune in molte forme di timidezza e di ansia sociale, quale è la difficoltà che si consuma nelle espressioni verbali della comunicazione.

Molte persone timide riferiscono di non sapersi esprimere, di non riuscire a partecipare attivamente alle conversazioni, per non parlare di coloro che hanno il grande problema di parlare di fronte un pubblico piccolo o numeroso che sia. Gli individui timidi, nel vivere negativamente queste esperienze, sperimentano anche la bassa autostima, l’insicurezza e l’indecisione.

Aba Novak Vilmos – fabbricante di maschere

I comportamenti conseguenti a queste difficoltà sono improntati a tipologie ben precise, l’evitamento, l’estraniazione e, per coloro che hanno il problema di parlare in pubblico, anche l’elusione parziale o totale.

Le cause di questo problema possono essere di diversa natura o origine, e sono date dalla somma di più fattori coesistenti.

L’attivazione di credenze negative

Le credenze disfunzionali e i pensieri automatici negativi sono i fattori fondanti e formativi della timidezza e delle varie altre forme di ansia sociale.

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Il repertorio comportamentale nella timidezza

Il repertorio comportamentale nella timidezza

Pubblicato da: Categorie: I comportamenti degli ansiosi sociali e delle persone timide, La comunicazione

Preciso subito che per comportamento intendo ciò che si dice e ciò che si fa, le espressioni e le azioni verbali o non verbali direttamente accessibili agli altri. Infatti, ciò che di ciascuno di noi non è accessibile alla conoscenza altrui, è quello che risiede nella nostra mente.

Bonechi – senza titolo

L’insieme di questi elementi di espressione utilizzati da un individuo, costituisce il suo repertorio comportamentale.  La capacità di una persona nell’utilizzare, in modo efficace, il proprio repertorio comportamentale determina il suo grado di abilità sociale.

In questa trattazione, ci interessano i comportamenti dell’uomo come soggetto sociale, cioè del suo modo di rapportarsi agli altri, di interagire nei vari ambienti, contesti e situazioni sociali. Il repertorio dei comportamenti sociali si acquisisce per apprendimento. Cominciamo ad apprenderli già a pochi mesi dalla nascita. Lo facciamo per similitudine, per imitazione, per associazione, ma anche per esplorazione. Ne consolidiamo la conoscenza, l’uso e il loro collegamento a situazioni ed eventi, attraverso l’esercizio, la loro continua ripetizione. Maggiore è la varietà dei comportamenti conosciuti e utilizzati, maggiore è anche la capacità di interagire in modo funzionale nelle varie situazioni sociali. È proprio quest’ultimo aspetto che ci permette di notare, nelle persone, la pre