Timidezza e condizionamento

Timidezza e condizionamento

Pubblicato da: Categorie: Modelli cognitivi e metacognizioni nel pensare degli ansiosi sociali
I condizionamenti sono forme di apprendimento che possiamo spiegare secondo due paradigmi principali: apprendimenti comportamentali e cognitivi. Una volta che un comportamento o una cognizione è appreso, tende a essere ripetuto e rinforzato. L’apprendimento comportamentale

Alessio Serpetti – Il Crepuscolo della ragione

Detto condizionamento operante, è stato teorizzato da Skinner sulla base dei suoi esperimenti.

Sostanzialmente, consiste nel concetto che un determinato comportamento viene ripetuto con maggior assiduità e costanza quando produce vantaggi, effetti benefici o convenienza, per contro, tende a essere evitato se produce danno o risulta non essere conveniente. La valutazione di convenienza o di vantaggio non ha una collocazione temporale ben precisa, essa dipende dallo stile valutativo del singolo soggetto.  C’è, però, da dire che nelle ansie sociali l’arco temporale di valutazione prende in considerazione gli effetti relativi al futuro immediato e a escludere, potremmo dire a priori, il medio e lungo periodo.

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Le cause della timidezza: stili parentali

Le cause della timidezza: stili parentali

Pubblicato da: Categorie: Origine e cause delle ansie sociali e della timidezza

Ho più volte sottolineato come l’ambiente familiare sia quello che più di ogni altro fattore incide nella formazione delle varie forme di ansia sociale.

Bortolossi Walter – la casa perfetta di tagore

A favorire lo svilupparsi di questi tratti ansiosi della personalità sono sia il fare che il dire, cioè, da una parte gli atteggiamenti posturali, le mimiche facciali, le azioni fisiche svolte nei confronti dei minori; dall’altra le frasi di rimprovero, di ricatto, d’induzione ai sensi di colpa, i motti, i precetti morali ed etici. Esiste, dunque, un repertorio dei comportamenti familiari, le cui forme, ripetute nel tempo, affluiscono nella mente del bimbo andando a costituire quell’insieme di conoscenze ed esperienze che partecipano, significativamente e in modo determinante, al processo di formazione della definizione del sé, degli altri e del mondo. Definizioni che vanno poi a caratterizzare le varie forme di timidezza che possono svilupparsi.

Sebbene i genitori siano le figure che maggiormente incidono nella formazione delle credenze e della personalità dei bambini, non sono rari i casi in cui, altre figure parentali sono partecipi di tali processi formativi, come ad esempio zii e zie, nonni e nonne, cugini e cugine e via dicendo. (altro…)

Viaggio alle radici della timidezza: le credenze

Viaggio alle radici della timidezza: le credenze

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La credenza è uno schema interpretativo della realtà che si forma nella nostra mente. La sua funzione è di informare la persona su sé stessa, sugli altri, sul mondo esterno.

Tali informazioni vengono utilizzate, nei processi cognitivi, per analizzare gli eventi, valutare le proprie capacità per far fronte a essi, fare delle previsioni sui possibili effetti di una nostra ipotesi di reazione all’evento, determinare il comportamento più adatto alla circostanza.

Dalì – illusioni diurne

Questi schemi interpretativi, che si manifestano nella forma di convincimenti, risiedono a un livello profondo della nostra mente e quindi sono inconsci, ciò implica che l’individuo non ha la consapevolezza di avere tali credenze.

L’insieme delle credenze costituisce un sistema interpretativo della realtà, un sistema d’ipotesi che ci informa su come funziona il mondo, sono una rappresentazione della realtà, è conoscenza intesa come aggregato d’informazioni acquisite attraverso le esperienze nelle sue varie forme e contesti.

Le credenze si strutturano attraverso l’apprendimento, processo che avviene in modo variegato, attraverso i sensi, le emozioni, la percettività, l’interazione fisica, il linguaggio, per imitazione o similitudine, attraverso l’interazione con le persone di riferimento o esterne a tale rapporto.

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Timidezza e apprendimento

Timidezza e apprendimento

Pubblicato da: Categorie: Funzionamento fisico della psiche e della mente

 

Magritte – la memoria

Oggi prenderò spunto da un quesito che mi è stato posto: La timidezza incide sulla capacità o sulla disposizione ad apprendere?

 

Diciamo subito che la capacità di apprendere è propria del mondo animale e, in particolar modo dell’uomo. Il problema è, se e come, tale abilità viene messa in campo.

Sicuramente la disposizione mentale verso l’apprendimento risente dello stato psicologico dell’individuo. I fattori fondamentali che incidono sulla capacità di apprendere sono la motivazione e l’attenzione.

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