Nelle ansie sociali, come la timidezza, si manifestano sintomi che sono chiara evidenza della centralità che assumono i processi cognitivi disfunzionali: pensieri automatici negativi, metacognizioni come stile di pensiero, assunzioni, credenze condizionali o doverizzanti e, alla radice, le credenze di base.
Difficilmente le persone timide hanno consapevolezza, o sono coscienti, dei processi cognitivi che sottendono i fenomeni sintomatici; infatti, sono questi ultimi a essere percepiti coscientemente: difficoltà di concentrazione, aporia, distrazione, disattenzione nei comportamenti del momento presente.
La tendenza a volgere l’attenzione sull’esistenza del problema in sé, in maniera “autobloccante”, permette il consolidamento della centralità dei flussi di pensiero negativo e/o disfunzionale nelle attività mentali.
Detto in altri termini, l’attenzione resta bloccata sulla mera coscienza del proprio stato di sofferenza. L’ansioso sociale avverte la sofferenza e ne soffre: i suoi pensieri si focalizzano su questo. (altro…)