Il radicamento di credenze e comportamenti disfunzionali nell’ansia sociale

Il radicamento di credenze e comportamenti disfunzionali nell’ansia sociale

Pubblicato da: Categorie: Il sistema cognitivo

Tra i fattori più problematici che, un timido e un ansioso sociale in generale, deve affrontare per il cambiamento, ci sono l’abitudinarietà e automaticità di comportamenti e metacognizioni, oltre alla staticità delle credenze disfunzionali.

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Mentre le credenze di base si sono già stabilmente strutturate e radicate sin dalle prime manifestazioni delle forme di ansia sociale, determinati comportamenti (cioè quel che si dice e ciò che si fa), assunzioni varie e metacognizioni acquisiscono carattere abitudinario e automatico soprattutto quando il disagio si è già manifestato.

Le credenze di base che si sono formate per effetto dell’ interazione con le figure di riferimento, nell’infanzia e la fanciullezza, generalmente, presentano “al pettine” i problemi di cui sono portatrici, con l’ingresso nell’età adolescenziale. 

Quelle disfunzionali, già a quel punto, sono state abbondantemente rinforzate e, quindi, si sono radicate le definizioni negative del sé e degli altri. Se le credenze disfunzionali, attivandosi, accendono la “miccia”, tutto quello che ne consegue, comprese le riconferme delle stesse credenze attivate, è un processo che si auto alimenta e si auto rinforza e, auto referenziandosi, genera il circolo vizioso dell’ansia sociale. La nostra mente opera in coerenza (e obbedienza) con i modelli interpretativi della realtà (credenze di base)