Con la locuzione “esperienze interne” s’intende tutto ciò che è vissuto dal nostro stato cosciente, che proviene sia dall’esterno che dall’interno, e si presenta in qualsiasi forma e modo. In breve è l’insieme degli stimoli che riceviamo e interpretiamo.
Queste ci inducono a risposte in termini di stati emotivi, valutazioni cognitive e risposte di natura fisiologica. Il modo con cui ci rapportiamo alle esperienze interne determina una relazione che è caratterizzata da modelli interpretativi, stili di pensiero, che descrivono una determinata impostazione nel processare cognitivamente gli stimoli, e nell’attivazione di peculiari fenomeni emotivi e ansiogeni.
Con l’ansia sociale e la timidezza, queste impostazioni cognitive ed emotive, col tempo, tendono ad avere carattere abituale, fino anche a diventare una modalità automatica. Nel momento in cui il rapporto con le esperienze interne acquisisce un suo stile esplicativo, le situazioni, gli eventi e i comportamenti altrui (ma anche propri) sono vissuti sempre nello stesso modo. Tutto ciò comporta implicazioni, ampiamente riscontrabili nelle ansie sociali, che condizionano sia gli stili del pensare, sia i comportamenti. Tra gli stili del pensare, notiamo metacognizioni che supportano l’idea che determinati comportamenti d’interazione sociale non siano adeguati a sé ste