Perché si diventa timidi?

Perché si diventa timidi?

Pubblicato da: Categorie: Origine e cause delle ansie sociali e della timidezza

La timidezza è un disagio psichico, di natura cognitiva, che si determina nel dominio dell’interazione sociale. 

Lucia Schettino – L eccezione consiste semmai nella maggiore intensità

Si manifesta con comportamenti evitanti o viziati da inibizione ansiogena. Si caratterizza, per i flussi di pensieri negativi, che attraversano la mente, e riguardano il sé, gli altri o il mondo sociale; per le emozioni che comportano l’attivazione di sintomi fisiologici dell’ansia.

Va detto, però, che una definizione definitiva della timidezza, non si è ancora raggiunta, per via di un’ampia gamma di forme, ambiti sociali di attivazione, intensità e frequenza delle sue manifestazioni.

Infatti, non è sempre chiaro il confine tra timidezza e fobia sociale o disturbo evitante della personalità, tra disagio e patologia; i tratti dell’uno si confondono spesso con quelli dell’altra. Generalmente, è considerata una forma di ansia sociale non patologica. Tuttavia forme di timidezza cronica lasciano, comunque, il sospetto che possano essere disagi patologici. La sua natura cognitiva e le tipologie delle cognizioni interessate sono comuni anche ad altre forme d’ansia sociale.  Perché, allora, la timidezza non è considerata una forma patologica?  La differenza è, innanzitutto, nella frequenza e intensità sia nei processi cognitivi, sia nelle manifestazioni emotive e ansiogene; poi ne

Cos’è la timidezza

Cos’è la timidezza

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La timidezza è una forma di ansia sociale, di origine cognitiva, che determina difficoltà adattative, di vario genere e tipologia, nell’ambiente sociale.

La timidezza nasce e si alimenta nella nostra mente, ma le cognizioni attivate innescano un processo a catena che coinvolge l’individuo nella sua interezza e nelle interazioni sociali.

Gianluca Govoni – timidezza

Infatti, la timidezza è contrassegnata dalla tendenza a mantenersi in ombra, a evitare di prendere l’iniziativa in situazioni sociali; da impaccio nelle relazioni e nelle performance, di qualsiasi natura e in presenza di terzi; da comportamenti (intesi come ciò che si fa e si dice) improntati a indecisione, inibizione, ritrosia, e ciò nonostante ci sia il desiderio relativo di affrontare certe relazioni.

Comportamenti che si manifestano con intensità e frequenza decisamente superiori a quanto accade, in analoghe situazioni, ad altri individui.

In linea generale possiamo dire che la timidezza nasce dal percepirsi diversi dagli altri e dal percepire ciò che è fuori da sé come qualcosa d’ignoto e rischioso.

È, pertanto, una condizione mentale che prefigura scenari di pericolo o minaccia penalizzanti per se stessi, o nella propria realtà sociale. (altro…)