Quando si vede falsità e ipocrisia intorno a sé – Prima Parte
Quando una persona timida è sopraffatta dalla propria condizione, dalla difficoltà di integrarsi nei contesti sociali, subentra il pessimismo.
Tamara De Lempicka – i rifugiati
Non è più solo questione di percepire sé stessi come inadeguati a vario titolo, l’intera sfera sociale gli appare come un mondo precluso alla propria persona, una società composta da individui dominati dall’egoismo, dall’insensibilità, negatrice dei sentimenti della solidarietà, della comprensione, dell’accoglienza. La generalizzazione su quest’idea negativa acquisisce valore quasi assoluto, per cui il mondo degli uomini è, di per sé, inospitale, estromissivo, minaccioso, cattivo. Questa raffigurazione acquista valore di definizione della società umana. Benché l’ansioso sociale sia conscio della radicalità di questa sua concezione, non riesce a non pensare in termini così oscuri. È soprattutto il problema dell’accettazione a essere il terreno di coltura per la formazione di tale percezione del consesso sociale.
Un quadro come questo, si determina quando il soggetto timido vive l’interazione sociale sommerso da una varietà di disagi e dai pressanti timori di essere oggetto dell’osservazione e dei giudizi degli altri.
Ha difficoltà a inserirsi nelle conversazioni, oppresso com’è, dal n