La timidezza e l’idea del fallimento

La timidezza e l’idea del fallimento

Pubblicato da: Categorie: Modelli cognitivi e metacognizioni nel pensare degli ansiosi sociali

Negli individui con ansia sociale gran parte dei pensieri negativi hanno contenuti che fanno riferimento a convincimenti inconsci riguardanti presunte inadeguatezze: hanno cioè, credenze di base che definiscono sé stessi come soggetti inabili o incapaci.

Vincent Van Gogh – vecchio disperato

Giacché le credenze di base costituiscono l’informazione primaria nell’elaborazione della risposta agli stimoli che si ricevono, va da sé che, se queste contengono valori negativi, tutto ciò che ne consegue assume caratteristiche che favoriscono una scarsa capacità adattiva in uno o più ambiti nel dominio delle relazioni sociali. Una delle conseguenze è che i pensieri automatici negativi sono orientati verso l’idea dell’insuccesso. Questa è percepita emotivamente con forte intensità tragica.

L’eventualità di un insuccesso è considerata, non una delle possibilità dello scenario futuro, ma una configurazione della realtà prossima che ha la probabilità di verificarsi con una percentuale tale da essere coincidente o quasi con la certezza assoluta.

L’insuccesso di una prestazione, di una performance, di un’iniziativa, di un qualsiasi altro tipo di azione, è valutata attraverso un’ inferenza arbitraria, cioè nella tendenza sistematica, abituale e quasi istintiva, a considerare un singolo elemento come fattore di generalizzazione del fallimento che investe, quindi, l’in

Timidezza e paura dell’insuccesso

Timidezza e paura dell’insuccesso

Pubblicato da: Categorie: Le emozioni, paura di

L’idea stessa dell’insuccesso è vissuta come prospettiva tragica, spesso come catastrofe che disegna scenari in cui la persona timida si sente coinvolta nella globalità della propria persona, si vede perdente, fallita come individuo e come soggetto sociale, esposta a un giudizio altrui massacrante, una valutazione negativa da parte degli altri, che restituisce come conseguenza, lo sprofondare nella condizione della solitudine, dell’emarginazione, della discriminazione, della perdita o riduzione del proprio ruolo sociale.

Coppo di Marcovaldo – l’inferno

L’insuccesso diventa motivo d’imbarazzo o vergogna, emozioni che, talvolta, si fanno strada prima ancora che gli eventi possano verificarsi, il pensiero stesso del fallimento, nell’atto del suo manifestarsi, provoca questi fattori emozionali.

L’ipotesi del fallimento è, dunque, una paura che travolge gli individui timidi che vedono sé stessi ad alto rischio, sul punto di precipitare nel baratro del decadimento definitivo, in essi, subentra il sentimento della perdita di speranza, di emancipazione, integrazione, riscatto sociale, di relazioni personali intime o amicali. Il timore dei giudizi negativi degli altri è l’emozione, che più di ogni altra, assegna all’insuccesso il suo carattere catastrofico, poiché è da tali valutazioni che, nella mente del soggetto ansioso, scaturiscono