Quando si pensa “sono stupido”

Quando si pensa “sono stupido”

Pubblicato da: Categorie: modi di percepirsi
Krizia evitava gli spazi comuni nel convitto dove viveva, perché era convinta di apparire stupida; Alberto che si percepiva goffo nei movimenti temeva di essere considerato stupido. Gliese si considerava stupida perché non riusciva a spiaccicar parola quand’era con gli altri. Alterio pensava che sarebbe sembrato stupido se avesse tentato di approcciarsi a Giulia. Adele e Curzio temono di apparire stupidi ogni qual volta devono parlare dinanzi a una platea.

Alessio Accalai – haunt

Molte di queste persone sentono, su di sé, gli occhi giudicanti degli altri. Immaginano gli altri impegnati a stabilire se la persona che stanno guardando hanno delle qualità negative.

Ma tutti questi “altri” non hanno proprio nulla da fare, che stare a giudicare, guarda caso, proprio questa persona timida? E perché proprio lei e non altri? Il problema è che le persone timide si percepiscono diverse, particolari, purtroppo, spesso, non in chiave positiva. La propria diversità è vissuta, al tempo stesso, come colpa e/o come difetto. Nel corso della loro vita, gli ansiosi sociali, inanellano tutta una serie d’insuccessi, spesso, anche consecutivi. Ciò accresce la disistima verso sé stessi e, di conseguenza, anche indecisione e insicurezza.

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