Essere asociale nell’ansia sociale

Essere asociale nell’ansia sociale

Pubblicato da: Categorie: I problemi delle persone timide
Spesso utilizziamo il termine “asociale” in modo improprio, nel senso che tale parola afferisce a un individuo insensibile ai fatti, ai problemi e alla vita sociale, non interessato per nulla alla socialità.

Lucia Schettino – La caduta delle mie forze

La persona afflitta da ansia sociale aspira a una socialità piena, soffre per il senso di non appartenenza o nel percepire sé stessa come appartenente in modo precario. Il suo problema, sta nella difficoltà che incontra nell’interagire con gli altri. 

I suoi tentativi di relazionarsi si risolvono, generalmente, in un insuccesso dovuto all’adozione di comportamenti non funzionali al relazionamento sociale, oppure al condizionamento dovuto all’ inibizione ansiogena. In questo modo, la persona timida, accumula sequenze anche consecutive d’insuccessi, e ciò produce sentimenti negativi, dolore per la non appartenenza, l’idea di un sé come fallito o incapace, l’idea degli altri come indisponibili e respingenti. Dunque, da una parte si convince di non essere abile o capace, che si traduce con un giudizio negativo su sé stessa all’insegna del concetto del fallimento; per un’altra parte percepisce gli altri come distanti e non ben disposti; per altra parte ancora egli vive, nella sua emotività, lo scoramento, il senso di impotenza, l’ineluttabilità della propria condizione, la solitudine.

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Comportamenti e stili cognitivi di protezione nella timidezza

Comportamenti e stili cognitivi di protezione nella timidezza

Pubblicato da: Categorie: Modelli cognitivi e metacognizioni nel pensare degli ansiosi sociali

Tutti quanti noi, nel momento in cui percepiamo una situazione in cui sia insita una minaccia, che valutiamo come concreta e altamente probabile, assumiamo comportamenti che o ci pongano nelle condizioni di controllare gli eventi nel caso decidiamo di affrontare tale situazione, oppure che ci permettano di evitare il concretizzarsi dei rischi.

Mariarita Renatti – Follie 2

In breve, per rispondere a questi rischi, ricorriamo a comportamenti e processi mentali di difesa detti “coping”.

Dunque, tutti facciamo ricorso ai coping.

Nell’ansia sociale tali comportamenti di protezione costituiscono lo stile operante, abituale e sistematico che caratterizza e determina il riconoscibile tratto caratteriale del soggetto ansioso. Perché questa differenza tra persone ansiose e non? Tutti gli ansiosi sociali hanno in comune alcune paure: essere giudicati negativamente dagli altri, mostrarsi inadeguati agli occhi degli altri, andare incontro a un insuccesso certo. Tutte queste paure costituiscono solo un primo anello di un sistema di timori che è strutturato su più livelli. Nel primo anello, incontriamo i timori più immediati che corrispondono a previsioni di rischi che, nella gerarchia consequenziale e previsionale, corrispondono “alla prima onda” di effetti causali e/o di previsione degli eventi. Nei successivi anelli del sistema di timori, che corrispondono a un livello di maggior

Timidezza, demotivazione e ritiro sociale

Timidezza, demotivazione e ritiro sociale

Pubblicato da: Categorie: I problemi delle persone timide

La demotivazione e il ritiro sociale è ciò che accade a una persona timida che ha vissuto ripetutamente l’esperienza dell’interazione sociale in modo traumatico, avverso, pregiudizievole. 

Salvador Dalì – l’uomo invisibile

Nel momento in cui ha rafforzato i convincimenti negativi profondi (credenze), riguardanti le proprie capacità e abilità relazionali, o le disponibilità del mondo esterno, l’obiettivo di costruire nuove relazioni umane appare un vano esercizio che produce dolorosa illusione, umiliazione, scoramento. È a questo punto che l’individuo timido sperimenta la demotivazione e sceglie di allontanarsi dal mondo delle relazioni interpersonali. Così si chiude in casa. Egli si arrende allo sconforto e all’idea di essere un fallito.

Nella timidezza e altre forme di ansia sociale, la solitudine assume carattere distintivo riscontrabile nei comportamenti e stili di vita espressi da tali disagi.

In parte, queste difficoltà nell’interazione sociale sono favorite dal prevalere di stereotipi comportamentali e modelli culturali, ampiamente veicolati nella società contemporanea, che propongono i principi della concorrenza, del primeggiare, del successo sociale, oltre a un’iconografia estetica ben delineata all’interno di determinati canoni. Giacché la timidezza, e le altre tipologie di ansia sociale, sono sostanzialmente forme di mancato o problematico