Seconda Parte
Nel comportamento dei soggetti aggressivi sono riscontrabili diverse carenze nella capacità di risolvere problemi di carattere relazionale e valutativo, Spivack con la sua squadra di ricerca ne ha individuati cinque:
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mancanza di capacità nell’individuare soluzioni comportamentali alternative a quelle aggressive;
- mancanza di capacità nel valutare le conseguenze derivanti dai comportamenti aggressivi, soprattutto nei soggetti che agiscono impulsivamente e nell’infanzia per effetto del loro pensiero sequenziale;
- mancanza di capacità di individuare il vero agente causante gli eventi sociali che determina errori di valutazione, sotto forma di causa ed effetto, dei rapporti sociali;
- Valutazione di situazioni problematiche in modo rigido e pregiudiziale;
- Difficoltà cognitiva nell’elaborazione delle sequenze comportamentali in relazione alla soluzione dei problemi.
Le caratteristiche del modo aggressivo degli ansiosi sociali, le possiamo riassumere in questo modo:
- considera l’educazione e la gentilezza degli altri come dimostrazione di debolezza e passività;
- Perde di vista il rispetto per i diritti degli altri;
- è un belligerante che agisce su posizioni difensive;
- è invasivo degli spazi altrui;
- pretende che gli altri si adeguino al suo volere, ai suoi tempi;
- si sente superiore agli altri;
- è forte nelle sue convinzioni su molti argomenti e le esprime senza problemi, ma si arrabbia se non ottiene consenso, vuole vincere a tutti i costi, in tal senso egli è rigido e inflessibile;
- Considera senza importanza le opinioni altrui;
- ritiene sempre di essere nel giusto e di conseguenza non accetta di poter sbagliare neanche dinanzi all’evidenza, anzi, scarica sugli altri la responsabilità degli errori propri;
- si sente in diritto di giudicare tutti, di criticarli, di trovarne i difetti, di umiliarli, di disprezzarli;
- tende a decidere anche per gli altri senza curarsi dei loro pareri;
- è poco sensibile alle ragioni e agli argomenti altrui e pertanto non dà il tempo, all’ interlocutore, di esprimere il proprio pensiero;
- interrompe continuamente i propri interlocutori;
- non si scusa per i propri errori;
- se riceve prodotti o servizi scadenti, protesta anche in modo esagerato;
- tende frequentemente a esprimere rabbia, rancore e ostilità, che possono manifestarsi anche in modo imprevedibile, esplosivo, sproporzionato rispetto all’evento;
- non ha rispetto per la dignità altrui, tende a colpevolizzare, manipolare, rendere inferiore gli altri e a dominarli;
- tende al potere personale e sociale;
- teme di non raggiungere il proprio obiettivo con un comportamento non aggressivo;
- è poco sensibile a bisogni e sentimenti altrui;
- ha scarsa abilità nella comunicazione.
Il linguaggio del soggetto aggressivo è tendenzialmente enfatico o sicuro. Verbalmente egli:
- Usa in modo eccessivo la parola “io”;
- Presenta le proprie opinioni come fatti, utilizzando spesso termini e frasi del tipo “è scientifico”, “è dimostrato” o ricorrendo a citazioni, testimonianze o eventi inesistenti;
- Ricorre spesso a frasi minacciose;
- Dà consigli utilizzando verbi di doverizzazione e forme imperative;
- Usa il sarcasmo e l’induzione ai sensi di colpa per sminuire o controllare l’interlocutore;
Nella comunicazione non verbale:
- Gli capita di fare sguardi di traverso;
- Tende ad avere uno sguardo provocatorio o fisso verso l’interlocutore;
- Il volto appare spesso con espressioni fugaci, minacciose o tese;
- Ha una mimica facciale non coerente con i contenuti verbali;
- Tende a parlare a voce alta e in modo veloce;
- La voce può essere concitata, alterata, tagliente, con toni acuti, duri, presuntuosi;
- La postura è in genere rigida;
- è incline a tenere pugni chiusi;
- Talvolta serra i denti;
- La sua gestualità invade spesso lo spazio personale;
- Le sue movenze sono artificiose, innaturali o ricercate;
- Ha una gestualità spesso tesa, ampia e vistosa.