Giusto per darti un’idea di cosa siano le distorsioni cognitive in termini concreti, farò adesso una carrellata di esempi. Le espongo suddivise per categorie: Ragionamenti dicotomici, Inferenze arbitrarie, Astrazione selettiva, Esagerazioni e minimizzazioni, Personalizzazione, Catastrofizzazione, Lettura del pensiero, Etichettamento, Ragionamento emozionale, Esempi di giustificazioni.
Ragionamenti dicotomici
- Se commetto un errore vuol dire che non sono affidabile.
- Se faccio uno sbaglio sarò giudicato male.
- Se faccio cilecca rideranno di me.
- Se mi respinge, vuol dire che non sono attraente.
- Se arrossisco, sembrerò un debole.
- Se non peso 40 chili, sono un cesso.
- Il mio uomo/la mia donna, o mi apprezza su ogni cosa che faccio, o è meglio che ci lasciamo.
- Una cosa, se non è giusta è sbagliata.
- Chi non la pensa come me, è stupido.
- Se lui non soddisfa le mie attese, non può stare con me.
- Uno che alla mia eta’ non ha ne’ una macchina e ne’ una vita sociale e nè una fidanzata è proprio un fallito.
- Se non mi approveranno, il mio valore è zero.
- Se fosse stato un amico, non me l’avrebbe rifiutato.
Inferenze arbritarie
- Farò sicuramente una brutta figura.
- I miei genitori si sono separati per colpa mia.
- Sarà tremendo se si accorgeranno della mia ansia, un vero fallimento.
- Se mi dice di no, non potrò più farmi vedere in giro.
- Sicuramente non sono il suo tipo.
- Quella a me non mi caca proprio.
- Anche se ho studiato, andrò male e penseranno che non valgo niente.
- Gli altri sono sempre pronti a giudicarti e criticarti.
- Se mi dice no, vuol dire che non sono buono a niente.
- Vedo, a distanza Michele procedere verso di me, ma a un certo punto attraversa la strada. Penso: Michele mi vuole evitare.
- Michela telefona e mi dice che ha avuto un contrattempo e non può venire all’appuntamento. Penso: è una scusa, non vuole vedermi.
Astrazione selettiva
- Mentre parlavo mi sono impappinato su quella parola, ho fatto proprio una figuraccia.
- Durante la propria relazione al congresso, Alberto ha pronunciato male una parola, a fine intervento con un collega commenta: quell’errore ha mandato in fumo tutto il mio discorso.
- Serafina ha organizzato una cena, finite le portate si accorge di aver dimenticato di preparare il dessert, commenta: questa cena è stato un fallimento.
- Piero e Carla hanno trascorso una serata insieme nel loro primo appuntamento, durante la serata Piero è inciampato salendo un marciapiede; quando tutto è concluso Piero pensa: vado a inciampare proprio quando sto con lei, sono proprio un imbranato.
- Giuseppina al ristorante, mentre cenava con Sandro, ha inavvertitamente rovesciato il bicchiere di vino sul tavolo. A casa commentando la cena con la sorella afferma: sono stata la solita imbranata, ho rovinato tutto.
Esagerazioni e minimizzazioni
- Non conquisterò mai il suo cuore, sono incapace di farlo.
- Mi ha fatto i complimenti solo per gentilezza.
- Mi ha detto quelle belle cose ma in realtà non le pensa.
- Quello che faccio non è mai importante.
- I ragazzi mi dicono che sono molto carina, ma io non ci credo.
- Non sono una persona attraente.
- Non ispiro interesse.
- Personalizzazione
- I miei genitori si sono separati a causa mia.
- La squadra in cui gioca Andrea, oggi ha perso la partita. Andrea pensa: è tutta colpa mia, non ho giocato bene.
- Il direttore tecnico ha dato a Marco un compito che non rientra nelle sue competenze, e i lavori non sono andati bene. L’amministratore della società, a seguito della cattiva esecuzione dell’opera, ha deciso di rimuovere dall’incarico il direttore tecnico. Marco ha pensato: se avessi fatto bene quel lavoro, tutto questo non sarebbe accaduto.
- Questa sera Marina non si è vista, Pasquale ha pensato: se non avessi il carattere che ho, lei non avrebbe evitato di venire.
Catastrofizzazione
- Se vado male, per me è finita.
- Se vengo bocciato, non mi resta che morire.
- Se faccio un solo errore, la mia carriera è finita.
- Essere criticati è terribile.
- Se mi dice di no, non potrò più farmi vedere in giro.
- Sarà tremendo, se si accorgeranno della mia ansia, un vero fallimento.
- Se divento rosso/a mentre sto parlando, per me è la fine.
- Se faccio anche solo un minimo errore è la catastrofe, perdo la faccia, penseranno che sono un idiota.
- Se faccio qualche errore sarà un disastro.
- Se vedono che arrossisco è finita.
- Se non piaccio a tutti è la fine.
- Se mi dice no, non potrò più farmi vedere in giro.
- Se mi dice no, farò proprio una pessima figura.
- Se mi dice no, tutti rideranno alle mie spalle.
- Diventerò ansioso e diventerò rosso, se gli altri lo noteranno, sarà un disastro.
- Non ci so fare, farò una figura di merda e magari ci riderà anche sopra con gli amici, così tutti quanti sapranno che sono un fallito
Lettura del pensiero
- Caio mi è passato davanti facendo finta di non avermi visto.
- Mi ha detto quelle belle cose ma in realtà non le pensa.
- La mia collega ha rifiutato il mio invito a cena perché mi considera palloso.
- Sta pensando sicuramente che sono un idiota.
- Tutti quanti mi guardano, stanno sicuramente pensando che sono ridicolo.
- Sta pensando che sono un fallito.
- Se dico qualcosa penseranno che sono un idiota.
- Gli altri penseranno che sono un incompetente.
- Avranno una cattiva opinione di me.
- Se m’impappino penseranno che sono un incompetente.
- Se faccio anche solo un minimo errore è la catastrofe, perdo la faccia, penseranno che sono un idiota.
- Mentre si sta discutendo mi accorgo che il mio interlocutore si è estraniato e ha una espressione cupa. Penso: a questo qua non gli vanno giù le mie idee.
- Se Luigi mi ama, sa che mi aspetto certi comportamenti da lui.
- Tu sai quali cose dovresti dirmi per conquistare il mio cuore.
- Tu dovresti sapere cosa mi aspetto da te.
- Luigi mi delude sempre, non fa mai quello che mi aspetto da lui.
- So già che Karina mi lascerà.
- Tu pensi male di me.
- Ah! So già dove vuoi andare a parare.
- Mi stanno tutti quanti guardando, sicuramente pensando che sono un tipo ridicolo.
- Quello sta pensando che sono un fallito.
- Con quel modo di guardare sta sicuramente pensando che sono un fesso.
- Se mi guarda vuol dire che ho qualcosa che non va.
- Quelle persone sedute al bar, stanno ridendo di me.
- Quelle due ragazze che sghignazzano, mi stanno prendendo in giro.
- I miei amici pensano che sono un idiota.
- Il professore pensa che sono un demente.
- Lei non mi vorrà, pensa che sono stupido.
- Lui non vuole stare con me perché pensa che sono vuota.
- Tutte le volte che dico qualcosa, gli altri pensano che non valgo niente.
- Non parlano con me perché pensano che sono ignorante.
- Lui non mi rivolge la parola, perché pensa che sono un’oca.
- Lei non mi vuole perché non mi trova attraente.
- Quando devo chiedere alle persone di ripetere ciò che hanno detto perché non ho capito bene, so che loro pensano che io sia un idiota.
Etichettamento
- Ho fatto quell’errore perché sono un inetto.
- Non ho preso l’esame, sono un incapace.
- Ragionamento emozionale
- Sono ridicola e sfinita da me stessa. Perciò il problema sono io.
- Sono completamente distrutto. Ogni cosa è colpa mia.
- Non riesco ad andare avanti così, non servo davvero a niente.
- Se mi faccio schifo è perché non valgo niente.
- Se sono timido, è perché sono un imbranato.
- Se sono giunta a prendermela con me stessa è perché sono sbagliata.
- Ogni giorno ho una fissazione nuova, perciò ho capito che sono pazza.
- Sono diventato apatico, ed è tutta colpa mia.
- Sono insicura e perfezionista, perciò sono stupida.
- Ho sempre avuto sfortuna in tutto, sono nata per soffrire.
- Guardandomi indietro, so con certezza di rientrare nella categoria degli sfigati.
- Sono talmente negata e perdente, che non mi vorrà mai nessuno.
- Dato che sono timido, non posso che essere un mortorio.
- Rido tanto perché sono stupida.
- Se mi comporto in modo ridicolo, vuol dire che sono stupida.
- Se faccio brutte figure, significa che sono rincoglionita.
- Se mi sento sfigato e scemo, è vero.
- Dimentico le cose, penso di avere un tumore al cervello.
- Se pensando queste cose, mi sento così male, vuol dire che queste idee sono vere.
- Se l’idea di non saperci fare, mi provoca queste brutte emozioni, significa che è proprio così.
Esempi di giustificazioni
- È lui che mi ha fatto perdere la pazienza.
- Ma lui non doveva fare così.
- È vero che mi sono arrabbiato, ma se è successo è colpa sua che mi ha provocato.
- Un mio collega ha commesso un errore e io mi sono arrabbiato di brutto, gli altri mi fanno notare che il mio comportamento è esagerato. Dico: è colpa sua se mi sono arrabbiato.